Gli acquisti sostenibili salvano la tigre

Sono soltanto 500 gli esemplari di tigre dell’Amur, meglio conosciuta come tigre siberiana, rimasti in natura. A riferirlo il Parco Natura Viva di Bussolengo, rilanciando l’allarme dell’Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Si tratta della più grande delle nove sottospecie di tigre – di cui 3 già dichiarate estinte – e sopravvive con 500 esemplari nell’Estremo Oriente Russo, ai confini che toccano la Mongolia, la Cina, la Corea e il Mar del Giappone. Considerata minacciata di estinzione dall’Iucn, la tigre siberiana sopravviverà, secondo gli esperti, se lo faranno anche le foreste boreali di conifere al di sotto del circolo polare artico in cui vive. Solo nel 2020, secondo Global Forest Watch, la Russia ha infatti perso 5,44 milioni di ettari di copertura forestale a fronte dei 3,69 del 2019. Si tratta di ecosistemi che negli ultimi 20 anni (2001–2020) hanno perso il 9% dell’estensione totale e se i dati si proiettano in avanti, il futuro non è certo incoraggiante. Per questo, dal Parco Natura Viva di Bussolengo parte l’appello: “Cerchiamo la certificazione di tracciabilità nei nostri acquisti quotidiani: che si tratti di carta, mobili o manufatti derivati dal legno, le nostre scelte possono determinare il futuro delle tigri dell’Amur”. A parlare è Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva, la struttura che lo scorso anno ha dato i natali ai tre tigrotti siberiani Krai, Alina e Zov, in una nascita che non avveniva in Italia da 17 anni.

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