A un anno esatto dalle fiamme si vedono ancora le tracce del fuoco sul Montiferru, che ha distrutto 17mila ettari di bosco, ma la natura rinasce poco per volta. Il destino degli animali nel fuoco – riporta Askanews – è stato analizzato in un convegno organizzato dalla Onlus Effetto Palla e dall’agenzia sarda Forestas, a Santu Lussurgiu. Il sindaco Diego Loi ricorda: “Grazie anche al ragionamento che facciamo con la Effetto Palla ODV, ci ricorda quanto il territorio sia stato depauperato da una delle sue risorse principali che nell’ambito del bosco è quella della fauna”. Il direttore generale dell’agenzia Forestas, Maurizio Malloci ricorda l’impatto del fronte del fuoco, trenta chilometri: “Gli animali che hanno trovato la morte sono stati centinaia se non addirittura migliaia. Alcuni si muovono rapidamente come i cervi e hanno avuto il tempo di scappare e rifugiarsi in luoghi sicuri”. Ma non i cuccioli come i cerbiatti, né le lepri o le pernici. L’azione umana altera le dinamiche anche per gli anfibi e per gli insetti, essenziali per il riciclo e quindi per la fertilità del terreno. Spiega Roberto Pantaleoni, docente di Entomologia agraria a Sassari: “Quello che probabilmente abbiamo perso per sempre sono le specie endemiche, le specie che vivevano solamente in aree ridotte, in Sardegna ce ne sono molte e sono anche sconosciute; probabilmente abbiamo perso delle specie che ancora non avevamo studiato”.
.
Testo interessante ed apprezzato.
"Mi piace""Mi piace"