L’orso in Trentino, prima attraente richiamo per turisti, poi problema sociale ed infine motivo di accese querelle a suon di ordinanze di abbattimento, provvedimenti giudiziari e ricorsi. Era il 1996 quando sulle montagne del Brenta venne dato il via al progetto ‘Life Ursus’ finalizzato alla tutela della popolazione di orso bruno. La fase operativa del progetto iniziò nel 1999 con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 vennero liberati altri otto plantigradi per un totale di dieci esemplari complessivi. Oggi sul territorio sono presenti 110 orsi ma le perdite non hanno sosta. JJ1 fu ucciso in Baviera nel 2004 e adesso è esposto al museo ‘Mensch und Natur’ all’interno del Castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera. L’orso ‘M49’ tra il 2019 ed il 2020 era considerato l’orso più ricercato d’Europa dopo una latitanza di 289 giorni il 7 settembre 2020 fu definitivamente catturato. E’ del 6 settembre invece la notizia della morte dell’orsa ‘F43′ nella zona di Ledro durante un intervento di routine per la sostituzione del radio collare che il plantigrado portava dal luglio 2021.
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