Sabato 17 settembre in India ha avuto luogo la cerimonia di consegna di otto ghepardi provenienti dalla Namibia per il 72mo compleanno del premier Narenda Modi. Ad accogliere i felidi – riporta Agi – il primo ministro nazionalista in persona, nell’ambito di un programma di reintroduzione della specie nel Paese asiatico. In India, che in passato ospitava ghepardi asiatici, l’estinzione della specie è stata dichiarata nel lontano 1952. I cinque maschi e le tre femmine di ghepardo della Namibia saranno prima tenuti in quarantena in un recinto nel Parco nazionale di Kuno-Palpur, nello Stato centrale del Madhya Pradesh, ricco di praterie e prede. I ghepardi avranno un “testimonial” speciale e molto chiacchierato: si tratta di Ramesh Singh Sikarwar, un ex “criminale indiano”, una sorta di Robin Hood che – riporta Ansa – negli anni ’70 scorazzava con la sua banda nello stato del Madhya Pradesh, per poi arrendersi nel 1984. Oggi è una persona che si batte per il ritorno in India dei ghepardi. Negli ultimi tempi Sikarwar, che dopo la resa volontaria ha scontato otto anni di carcere, ha visitato quasi duecento villaggi, dove tutti continuano a chiamarlo “capo”, come ai tempi della gang, per informare la popolazione. L’incarico gli è stato assegnato dal Dipartimento forestale, che lo ha convocato per l’influenza che ha tuttora sugli abitanti locali. Dopo avere incontrato le guardie forestali, Sikarwar si è convinto che normalmente i ghepardi non attaccano le persone e che non costituiscono una minaccia nemmeno per gli animali allevati. “L’arrivo di questi felini nel parco porterà prosperità nella nostra zona”, dice convinto.
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