Il cervo diventa calabrese

Creare una nuova popolazione in natura di cervo italico e aumentarne le probabilità di sopravvivenza. E’ questa – riporta Italpress – la finalità del progetto che vede protagonisti Carabinieri Forestale, il Parco Naturale Regionale delle Serre, l’Università di Siena, il Wwf Italia come coordinatore operativo, Dream Italia, ente di studi faunistici, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa presso la sede Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (Cufa) a Roma. Grazie alla collaborazione tra più enti e istituzioni, la missione è quella di salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus) introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva Naturale Statale “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, ha conservato fino a oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico. Il progetto prevede il rilascio in un’area naturale della Calabria, il Parco Naturale Regionale delle Serre e le Riserve naturali circostanti, di almeno 20 individui per anno, per tre annualità (2023, 2024 e 2025). Per non interferire con le fasi più delicate del ciclo biologico della specie, il rilascio avverrà ogni anno all’interno della finestra temporale compresa tra i mesi di novembre e marzo.

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