Piccoli pesci, granchi e polipi restano impigliati in guanti e mascherine sul fondo del mare mentre i macachi li scambiano per cibo e rimangono soffocati; il laccio di una mascherina ha bloccato, per una settimana, le zampe di un gabbiano in Gran Bretagna. Sono questi alcuni dei rischi dei Dispositivi di Protezione Individuale smaltiti scorrettamente. I DPI accessorio quotidiano indispensabile in tutto il mondo per proteggersi dal coronavirus si stanno rivelando sempre di più un pericolo mortale per la fauna marina e selvatica. L’impatto maggiore è in acqua. Secondo il gruppo ambientalista OceansAsia l’anno scorso oltre 1,5 miliardi di mascherine hanno inquinato gli oceani. Le Associazioni ambientaliste invitano a usare mascherine lavabili e riutilizzabili in tessuto o quantomeno a smaltire correttamente quelle monouso e a tagliare i lacci per fermarle dietro alle orecchie prima di buttarle.
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