Lo sciacallo dorato diventa toscano

Le fototrappole del Monteferrato hanno inaspettatamente catturato per la prima volta a sud dell’Appennino lo sciacallo dorato, diffuso dall’Europa orientale fino all’India, ma da 30 anni in espansione in Italia. La lunga marcia di questo animale, appartenente ad una specie particolarmente protetta, nel nostro paese è iniziata dal Carso per poi raggiungere la pianura Padana e l’Appennino emiliano, ma mai era stato avvistato a sud dell’Appennino e in Toscana. In Italia lo sciacallo è molto raro, le segnalazioni più vicine sono nella pianura emiliana. È molto importante però imparare a riconosce lo sciacallo dorato, perché può essere facilmente confuso con un piccolo lupo (è grande circa la metà) o con una grossa volpe, quest’ultima però può essere cacciata, a differenza di sciacalli e lupi che, appunto sono protetti. Non è assolutamente pericoloso per l’uomo, si tratta di un animale schivo che ha paura degli esseri umani, e non è nemmeno un predatore abituale di animali domestici, anzi rappresenta una preda per i lupi, come anche la volpe, e quindi si inserisce in equilibrio in un ecosistema strutturato, dove c’è abbondanza di cibo e predatori che ne controllano l’espansione. Come la maggior parte degli animali selvatici si muove anche di giorno quando non è disturbato dalla presenza umana, altrimenti inizia l’attività dopo il tramonto.

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