Carri armati che scorrazzano e sparano, proiettili dappertutto, esplosioni in mare, boati che impauriscono persone e animali selvatici, polvere da sparo dappertutto, falesie che franano: siamo a Punta Bianca, nell’Agrigentino tra la Valle dei Templi e Palma di Montechiaro, una Riserva naturale in cui l’Esercito Italiano da più di 60 anni svolge le proprie esercitazioni militari, anche dopo aver promesso che le avrebbe sospese. Punta Bianca è Riserva dal 28 giugno scorso, ma vi si continua a respirare sostanze pericolose, come i residui di polveri da sparo. “Durante le esercitazioni militari – afferma l’associazione Mareamico – vengono rilasciati grandi quantità di piombo. La sua permanenza in acqua ad elevata salinità lo degrada dissolvendolo nell’ambiente marino. “I terrificanti boati – prosegue l’associazione, che ha pubblicato diversi filmati – atterriscono, oltre che le persone, anche gli animali selvatici presenti in queste aree. Anche le forti vibrazioni, provocate dalle esplosioni, hanno già causato numerosissime frane, con un considerevole arretramento della fragile falesia”.
Nel 2017 la Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, dopo un sopralluogo presso il poligono di Drasy aveva suggerito la bonifica del luogo. Nel mese di ottobre del 2021 Mareamico ha presentato una denuncia riguardante il possibile e probabile inquinamento da metalli pesanti dell’area di Drasy. A partire dal 2 marzo scorso l’Esercito sospese le manovre militari “fino a data da destinarsi”. La pausa, però, è durata poco più di cinque mesi: lunedì 17 ottobre, spiega Mareamico, le esercitazioni sono riprese, per proseguire fino al 30 dicembre.
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