Conflitti kenioti

Sei leoni sono stati uccisi ieri in Kenya da pastori dopo che il loro gregge è stato attaccato da un felino, nell’ultimo dei sempre più ricorrenti conflitti tra persone e fauna selvatica in questo Paese dell’Africa orientale. Il giorno prima, uno dei leoni più anziani che vivono allo stato brado in Africa era stato ucciso con lance da pastori Masai, nei pressi del parco nazionale di Amboseli, vicino al confine con la Tanzania. “Un totale di 10 leoni (sono stati) uccisi nell’ecosistema di Amboseli” dalla scorsa settimana, ha detto in un comunicato l’agenzia per la conservazione del Kenya (Kenya Wildlife Service, KWS), aggiungendo che sono stati organizzati incontri con i rappresentanti delle popolazioni locali. “Il dibattito si è concentrato su come ridurre al minimo il rischio di conflitto tra uomo e fauna selvatica, compreso lo sviluppo di sistemi di prevenzione per avvisare le comunità della presenza di fauna selvatica nelle loro vicinanze”, ha affermato KWS. Le incursioni di animali selvatici nelle aree popolate sono aumentate negli ultimi anni nel Paese dell’Africa orientale, poiché lo sviluppo urbano ha ridotto il loro habitat e le aree di migrazione. Venerdì, Loonkito, un leone maschio di 19 anni, era stato ucciso con le lance dopo essere entrato in un recinto per bestiame vicino all’Amboseli Park. Sono circa 2.500 i leoni che vivono in Kenya, secondo il primo censimento nazionale della fauna selvatica del paese condotto nel 2021.

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