L’amministrazione Trump ha deciso di concedere le licenze ai petrolieri per trivellare vaste aree dell’Arctic National Wildlife Refuge, un’area protetta istituita nel 1960 di 78.000 chilometri quadrati, paradiso di biodiversità. Ieri sono state infatti messe all’asta 11 zone del Refuge, pari a 550.000 acri e a un valore totale di 14,4 milioni di dollari. I guadagni in calo dell’industria petrolifera e il rifiuto di molte banche a stelle e strisce di garantire investimenti per progetti pericolosi per l’ambiente hanno consentito che le terre siano state aggiudicate all’ente statale Alaska Industrial Development and Export Authority, oltre a due società energetiche minori. Le numerose associazioni di tutela dell’ambiente sparse sul territorio dell’Alaska sottolineano come il parco sia fondamentale per la biodiversità e la sussistenza dell’intero stato, dove risiedono oltre 200.000 animali di 270 specie diverse, alcune delle quali anche molto rare. L’ultima speranza è che il neoeletto Presidente Joe Biden voglia proteggere queste terre dalle trivelle.
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