L’orso polare

I ghiacciai dell’Artico si stanno riducendo del 13% ogni dieci anni. E’ un habitat che sta scomparendo e il primo a rimetterci sarà l’orso polare (Ursus maritimus), il più grande carnivoro terrestre e anche uno degli animali più minacciati dagli impatti del cambiamento climatico. Lo ricorda il Wwf. L’orso polare è tra i più grandi carnivori terrestri del pianeta, ma il suo nome scientifico ‘Ursus maritimus’ ci ricorda anche che trascorre la maggior parte della vita dentro e nei pressi dell’acqua. Il grande predatore dell’Artico è oggi in serio pericolo. Stime precise sono difficili da ottenere poiché questa specie vive, a densità molto basse, in regioni impervie e disabitate. Gli ultimi dati comunque dicono che tra i 20-21mila e i 30-31mila, divisi in 19 sottopopolazioni, vivono nelle regioni artiche. L’orso polare è ricoperto da uno strato di grasso che arriva fino a 11 cm che lo tiene caldo, specialmente mentre è in acqua, e si parla di acque artiche. I maschi adulti solitamente misurano, partendo dalla punta del naso a quella della coda, dai 2 ai 2,5 metri e pesano dai 400 ai 600 kg. Le dimensioni delle femmine sono invece circa la metà. Sono animali solitari, tranne durante il periodo della riproduzione, quando restano in coppia per circa una settimana, poi ognuno per proprio conto, vagando tra i ghiacci. I cuccioli, generalmente due, nascono dopo circa sette mesi e ognuno pesa soltanto 600 grammi; dopo cinque mesi incominciano a ingerire cibo solido, ma non vengono completamente svezzati per altri 2-3 anni.

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